ARRESTATE DAVID BYRNE

E' ormai decisamente trasversale il movimento d'opinione anti-DRM e anti-Apple: mentre in Italia l'associazione Altroconsumo, sull'esempio di altre organizzazioni europee, ha già raccolto 13 mila firme di cittadini che invocano la libera disponibilità della musica acquistata su iTunes, sull'argomento si è levata dagli Stati Uniti un'altra voce autorevole: quella di David Byrne, ex leader dei Talking Heads.

Intervenuto nei giorni scorsi al South by Southwest di Austin con una relazione dall'esplicito titolo "Case discografiche: chi ne ha bisogno?", il celebre musicista ha indicato nel non lontano 2012 "l'anno della svolta", durante il quale le vendite di file digitali supereranno quelle dei cd.

A quel punto le case discografiche si troveranno di fronte a un bivio: concentrare le risorse su megastar alla Beyonce o affinare sinergie e attività di marketing usando la musica registrata come prodotto civetta per vendere altro, per esempio biglietti per concerti e merchandising.

Quanto agli artisti, ha aggiunto, la situazione non li favorisce: nonostante l'azzeramento virtuale dei costi di produzione e di distribuzione, dalle vendite di canzoni su iTunes e sugli altri negozi di musica digitale ottengono le stesse, se non meno royalties che incassano dai cd. Ma guarda un pò che strano...

Come uscire dall'impasse? Allearsi a etichette più "artist friendly" o arrangiarsi da soli, sempre che si possa contare già su una fan base, dandosi anche da fare con i nuovi mezzi che la tecnologia mette a disposizione: YouTube, ad esempio, "che a un artista offre più possibilità di Mtv".

Per finire, arriva qualche riflessione dalla parte dei consumatori e l'attacco al DRM: Byrne ha ammesso che, quando non si rivolge a siti come eMusic, si procura musica anche illegalmente, dicendosi costretto dal fatto che i download da iTunes non si possono ascoltare su lettori diversi dagli iPod.

Chissà se i burosauri faranno arrestare anche lui ?