FREE MUSIC

La musica su Internet continua ad essere consumata gratis dal pubblico, a dispetto degli sforzi di iTunes e delle majors discografiche e del presunto "calo" del file sharing.

Inutile dirvi che LO SAPEVAMO.

Ma c'è di più. L’ultimo bollettino di previsione redatto dagli specialisti di Jupiter Research (intitolato “European content, services, and activity forecast 2006 to 2011: Understanding the impact of free”) sembra lasciare pochi dubbi: da qui al 2011 l’incidenza dei servizi a pagamento sui consumi totali di Internet diminuirà, invece di aumentare.

I motivi sono presto detti:

1) Nonostante l’ampliamento dell’offerta e la migliorata qualità dei servizi, il pubblico lamenta ancora la relativa limitatezza dei cataloghi disponibili in Rete;

2) La qualità audio di un mp3 è comunque inferiore a quella dei cd;

3) Il pubblico non comprende, nè accetta i problemi legati alla “interoperabilità” tra sistemi e mezzi di riproduzione tra loro incompatibili.

Secondo Jupiter, i servizi a pagamento resteranno confinati a un mercato di nicchia, con la musica ancora in posizione di leadership in termini di fatturato: il mercato della musica digitale, infatti, varrà circa 1,4 miliardi di euro nel 2011.

Spiega Mark Mulligan, vice presidente di Jupiter: “La rete rimane un medium prevalentemente gratuito e finanziato dalla pubblicità”. Di conseguenza “i detentori dei contenuti hanno chiaramente bisogno di trovare il modo di partecipare alla spartizione degli introiti pubblicitari per contrastare i modesti incassi che realizzano direttamente on-line e raggiungere il pubblico più elusivo e non pagante, che è tipicamente quello di più giovane età”.

Già, perchè è proprio la fascia d'età che storicamente rappresenta il traino principale del mercato quella sulla quale le case discografiche, in termini di vendita, stanno ottenendo risultati pari a zero.

Per quasi un secolo abbiamo considerato la musica come un "prodotto". Visti questi segnali, non sarebbe ora di ribaltare questa concezione e di rimodellare un business basato piuttosto sulla musica come "servizio" ?

Prima che sia troppo tardi e diventi addirittura invendibile ?